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METODOLOGIA

Destinatari: donne di qualsiasi età, in gruppi di 6/8 persone

Incontri a cadenza settimanale

Intervento:

Attuato all’interno di un contesto di sole donne, affronta i principali temi della vita, tenendo conto dei vissuti passati e presenti ma con una prospettiva legata al futuro, in cui si ridefinisce una progettualità tutta personale.

La prima fase è legata alla conoscenza di se stessi attraverso il confronto con gli altri, partendo da una maggiore consapevolezza  di chi siamo, come ci percepiamo e come ci percepiscono gli altri, per prendere forza e sicurezza e affrontare la stesura degli obiettivi con maggiore lucidità. Tutto ciò passa sia attraverso  l’espressione emotiva legata alla fase del ciclo vitale che stiamo attraversando che la consapevolezza delle nostre aspettative legate sia al passato che al futuro..

In una seconda fase si mettono in campo le risorse e le competenze relazionali, attraverso una proiezione al futuro, lasciando libero sfogo all’immaginazione e alla fantasia.

Nell’ultima fase si analizzano i bisogni, le difficoltà nel soddisfarli e l’elaborazione di strategie per il raggiungimento degli obiettivi.

Tracciare un obiettivo è tutt’altro che banale, deve essere costruito tenendo conto di alcune primarie caratteristiche, senza le quali resterebbe una fantasia.

Donne concrete oggi, curiose di arrivare al punto e immaginarsi già da ora il risultato, lasciando il potere alla mente e all’anima.

L’unica cosa che può rallentare o anche impedire i risultati sono le nostre credenze e le nostre paure.

Se pensiamo di non meritare la cosa che abbiamo chiesto, tutto il processo rallenta.

Strumenti:

Situazione gruppale, per sviluppare il confronto e la condivisione. Il gruppo è il luogo in cui la persona può sperimentare quella relazione autentica e profonda con l’altro, fondamentale per una maturazione di una corretta coscienza di sé. Nel gruppo si scatenano sia bisogni e ansie profonde, sia processi che possono far evolvere la conoscenza ed il controllo dell’individuo di se stesso nelle proprie relazioni  con gli altri. Il gruppo diventa un ottimo contenitore entro il quale sperimentare un giusto livello di appartenenza  ma diventa anche il propulsore per l’avvio del processo di autonomia. Affinché il gruppo sviluppi tutta la sua potenza formativa, è necessario che esso sia “condotto”, o stimolato a compiere un particolare cammino evolutivo.

Questo cammino  è quello che conduce le persone a passare dai rapporti formali reciproci, centrati sull’immagine, a quelli in cui ognuno manifesta se stesso in modo autentico, valorizzando, quindi le differenze personali.

Giochi psicologici che hanno lo scopo di far sperimentare ai partecipanti una particolare forma di apprendimento; fornire un primo livello di stimolo; attivare dei processi che consentono di prendere consapevolezza di dimensioni intrapsichiche e relazionali; facilitare l’acquisizione di nuovi modi di pensare, sentire e relazionarsi. Le regole all’interno del gioco consentono la sperimentazione di nuovi atteggiamenti e comportamenti in un contesto protetto.

L'approccio che intendo proporre in tale progetto è quello umanistico-esistenziale di Carl Rogers, parte del presupposto che ogni individuo possiede le capacità di autorealizzarsi che esiste in tutte le persone "una tendenza attualizzante" cioè la capacità intrinseca nell'essere umano di orientarsi selettivamente e in un modo diretto verso il completamento e l'attualizzazione delle proprie potenzialità. 
Una tale persona è dunque capace di riprendersi il "Potere Personale" della propria vita.
I gruppi di incontro attraverso l'ascolto e la condivisione consentono di incontrare gli altri e di incontrare se stessi, questo confronto rende possibile spesso il superamento del proprio malessere, il cambiamento e la crescita.

Per informazioni: Katia  +393407865905  

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