Opera Mater Dei, i corsi di Vivere Impresa per le mamme della casa famiglia
Una delegazione dell’associazione No Profit si è recata presso la struttura sul lago di Castel Gandolfo per offrire sostegno e solidarietà alle giovani ospiti e ai loro bambini
Un aiuto a lungo termine alla casa famiglia "Cuore di Maria", che si trova sul lago di Castel Gandolfo, è quello che ha intenzione di fornire l'associazione Vivere Impresa No Profit attraverso l'organizzazione di corsi che possano aiutare le mamme ospitate nella struttura a trovare un lavoro una volta fuori. In occasione delle festività natalizie, infatti, una delegazione dell'associazione si è recata presso la casa famiglia, retta dall’Opera Mater Dei, che ospita mamme con bambini in difficoltà e famiglie disagiate.
Ad accogliere il gruppo di Vivere Impresa, composto dal presidente Barbara Sarrecchia, dal vicepresidente Laura Fraschetti, dalla delegata agli Aspetti psicologici Daniela Olivieri e da uno dei soci storici che si occupa del Sociale Renzo Soncin, è stata la responsabile suor Maria.
"In questo momento - ha raccontato suor Maria - ospitiamo non solo mamme con bambini, ma un’intera famiglia. Sono per la maggior parte italiani, ma in alcuni periodi ci sono anche ragazze africane, russe e romene. Accogliamo le mamme fino al compimento dei 5-6 anni del bambino, a volte anche di più, e poi cerchiamo di farle reinserire nella società aiutandole a trovare un lavoro. Ma anche quando vanno via, restiamo per loro un punto di riferimento fondamentale perché qui non diamo solo un tetto e del cibo, ma un sostegno morale e psicologico. Per queste ragazze è fondamentale essere ascoltate ed apprezzate".
L’Opera Mater Dei di Castel Gandolfo è stata fondata nel 1948 da Maria Bordoni per accogliere minori provenienti da famiglie disagiate, ma nel 2000, su indicazione dell’allora vescovo di Albano Agostino Vallini, le suore aprirono le porte anche a donne in gravidanza, vittime di violenze o rifiutate dalle famiglie d’origine. Un’altra sede si trova ad Ardea, in provincia di Roma, senza dimenticare le strutture in Ecuador e Perù. Per sostenersi, l’Opera riceve dalla Diocesi di Albano un contributo solo per i bambini che però non è sufficiente. Per questo motivo, la casa famiglia si regge soprattutto sulla carità grazie alla quale arriva alla struttura ogni genere di conforto: dagli alimenti al vestiario, dal mobilio ai giocattoli. Alcune mamme lavorano fuori durante la giornata mentre i bambini frequentano la scuola Paolo VI di Albano.
"Ciò di cui abbiamo bisogno - ha continuato suor Maria - è la continuità, di persone che possano assicurare il loro aiuto nel lungo periodo ed ascoltare le mamme che hanno bisogno di parlare. Un progetto che ho a cuore, e che ho chiamato "Una famiglia per una famiglia", è quello di riuscire ad affiancare ad ogni piccolo nucleo familiare che vive qui dentro una famiglia che si trova all’esterno della struttura, i cui membri possano essere di supporto fisico e psicologico alla mamma e al suo bambino".
Il presidente di Vivere Impresa, Barbara Sarrecchia, ha fatte sue le parole di suor Maria, mostrando l’intenzione di voler fornire agli ospiti della struttura proprio l'aiuto a lungo termine di cui hanno bisogno e non di interventi una tantum. "Come associazione - ha affermato - vogliamo organizzare attività sia per le mamme, per aiutarle a recuperare fiducia in se stesse anche nella prospettiva di trovare un lavoro una volta uscite da qui, sia per i bambini che trascorrono molto del loro tempo nella casa famiglia. Vogliamo allargare la rete che abbiamo creato finora per favorire lo sviluppo del territorio ed aiutare chi ha bisogno di uscire da una crisi, in particolare donne e bambini. E vogliamo farlo partendo proprio da qui".
"Di recente - ha continuato il presidente Sarrecchia - abbiamo rinnovato il consiglio direttivo di Vivere Impresa declinandolo tutto al femminile, ma la vera forza di questo direttivo sono gli uomini dell’associazione che lavorano con noi e per noi. La scelta di puntare ad una prima linea femminile è stata possibile proprio grazie a loro che lavorano dietro le quinte e senza clamore come ha fatto, in questo caso, Renzo Soncin, socio storico di Vivere Impresa, che conosce da tempo l’Opera Mater Dei e che ringrazio per averla fatta conoscere anche a me".